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Ora e sempre Resistenza
L'assemblea dell'ANPI di Monza


Sabato 5 febbraio, presso la bella sede della circoscrizione 3 a San Rocco, e con il fattivo aiuto del suo presidente, si è tenuta l'assemblea cittadina dell'ANPI di Monza; la grande sala era quasi piena, e non c'erano soltanto i veterani, c'era anche un buon numero di giovani. E c'era Tino Casali, presidente nazionale vicario dell'ANPI ed i rappresentanti di numerose associazioni; il sindaco all'ultimo momento non era potuto venire ed il saluto dell'amministrazione comunale è stato portato dall'assessore Annalisa Bemporad, presente nella sua qualità di iscritta all'ANPI.
Tutto centrato sulla grave situazione politica e sui veri e propri attacchi all'Italia uscita dalla Resistenza il discorso della presidente Rosella Stucchi di cui riportiamo alcuni brani significativi.

05.02.2005 - assenblea ANPI

««« E' uscito in questi giorni un nuovo libro di Giorgio Bocca, “L'Italia l'è malada”, e mi sembra una definizione efficace per la situazione del nostro Paese, con i continui assalti alle istituzioni, con le leggi “ad personam” approvate in questi anni: dopo la depenalizzazione del falso in bilancio, la mancata eliminazione del conflitto di interessi, la proposta impunità delle cinque più alte cariche dello Stato, presidente del Consiglio compreso, sono arrivate la legge Cirami, la legge “salva Previti”, l'estensione del condono edilizio alle zone protette per farvi rientrare la villa del premier in Sardegna, la riforma dell'ordinamento giudiziario che mira a portare i pubblici ministeri sotto il controllo politico del governo.
E ci sono gli ultimi fatti veramente umilianti.
Il 26 gennaio al Parlamento europeo la Lega Nord capitanata da Borghezio rifiuta di firmare la risoluzione del Parlamento europeo stesso nel 60º anniversario della liberazione di Auschwitz.
Il 27 gennaio, alla cerimonia ad Auschwitz, il presidente del Consiglio italiano dichiara che a mettere in moto la Shoah sono stati nazismo e comunismo, come se ad abbattere i cancelli di Auschwitz non fosse stata l'Armata Rossa e a mandare a morire nei campi migliaia di uomini, donne, bambini italiani non fossero stati anche i fascisti italiani.
Il 29 gennaio alcuni provvedimenti del governo impediscono che Giancarlo Caselli diventi il nuovo procuratore antimafia e Luciano Violante giudice costituzionale.
Infine ci sono i progetti di modifica della Costituzione che vengono portati avanti dalla maggioranza da sola, come i nuovi equilibri derivanti dalla legge elettorale consentono.

E noi dell'ANPI cosa possiamo fare? Prima di tutto schierarci a ranghi serrati di fianco al nostro presidente Ciampi che non perde occasione per ricordare e sottolineare i valori della Resistenza e della Costituzione nata dalla Resistenza scritta, dice, in risposta a Berlusconi, con una mano sola da tutte le forze politiche. E aggiunge che gli ideali della Resistenza furono all'origine del movimento per la pacificazione e l'unificazione dei popoli europei. Isomma, anche l'Unione Europea è nata dalla Resistenza.
L'altro nostro compito è vigilare continuamente perché gli ideali della Resistenza, che sono alla base della nostra democrazia, non vengano traditi.

La settimana prossima il Senato si appresta a votare la proposta di legge della Commissione difesa secondo cui chi prestò servizio militare dal 1943 al 1945 nell'esercito della Repubblica Sociale di Salò va considerato un militare belligerante come gli altri. Rendiamoci conto che questi militari combatterono contro l'esercito italiano e, come dice Sergio Luzzatto, “il saloino era evidentemente disponibile ad immolarsi per l'Italia della Risiera di San Sabba e di Fossoli, per il mondo di cui Mussolini e Hitler andavano berciando da vent'anni, dove i più forti erano i migliori e i più deboli partivano dentro carri bestiame per una destinazione che soltanto gli ipocriti qualificavano ignota”. Molte sezioni dell'ANPI, compresa la nostra, hanno espresso a varie personalità lo sdegno suscitato da questa notizia. Nello stesso giorno del maggio 2004 la Commissione difesa ha anche bloccato i finanziamenti per le celebrazioni del 60º anniversario della Resistenza e della Liberazione.

Resta il problema della collaborazione con i giovani, del passaggio del testimone. Anche se, spero, siamo vicini alla modifica dello statuto dell'ANPI che farà entrare a pieno diritto i giovani nei quadri direttivi, è difficile per ora ottenere la loro collaborazione attiva. Abbiamo avuto tante manifestazioni di stima e di interesse, soprattutto quando andiamo nelle scuole, ma le cose si fermano lì.

Sergio Luzzatto ha 40 anni, è professore di storia all'Università di Torino. Lo cito spesso perché vedo in lui il prototipo ideale delle giovani generazioni. Termino con un'ultima citazione da “La crisi dell'antifascismo”, uno scritto moderno ed equilibrato, in cui non mancano richiami alle colpe del comunismo come a certe mitizzazioni della lotta partigiana, ma che tiene ben saldi i valori della Resistenza. Dice Luzzatto:
“Penso che alla mia generazione competa una responsabilità retrospettiva ben precisa: non consentire che la storia del Novecento anneghi nel mare della indistinzione… Certo, né i parenti né gli antenati si scelgono: la storia ce li assegna irrevocabilmente. In compenso ci è dato di scegliere quali antenati onorare e quali ricusare… Non c'è disegno del futuro che non prenda forma sulle tracce di un passato, secondo quanto si decida di conservare oppure di cancellare”. »»»

E i giovani erano presenti, e sono intervenuti un rappresentante del Collettivo di via Boccaccio ed uno della Sinistra giovanile, entrambi portando ad esempio la fattiva collaborazione con l'ANPI e con il suo segretario Egeo Mantovani in particolare. E c'erano numerosi genitori della scuola media Pertini che hanno voluto iscriversi all'ANPI in segno di solidarietà per gli attacchi portati lo scorso anno ad alcune insegnanti, ree di aver raccontato cosa fossero stati fascismo, nazismo, campi di sterminio e Resistenza, come la legge istitutiva del giorno della Memoria impone, fino all'iscrizione simbolica di una classe all'ANED ed una all'ANPI.

P.P.


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  9 febbraio 2005